Come Funziona il Mutuo a Tasso Fisso

Il mutuo a tasso fisso è una forma di prestito a lungo termine ove la rata pagata mensilmente non è variabile, bensì fissa nel tempo, consentendo di pianificare con maggiore sicurezza le spese mensili da affrontare.

La dicotomia tra i tassi di interesse applicati ai mutui, ossia fisso o variabile, è argomento di frequenti discussioni anche al di fuori dei più stretti ambienti finanziari. Le domande che vengono poste e le cui risposte sono spesso contraddittorie sono: quale dei due è il migliore? Quali sono i rischi e i vantaggi dell’uno e dell’altro?

Il motivo principale per cui le risposte a queste domande sono spesso contraddittorie è che di risposte certe non ne esistono, e spesso le stesse risposte dipendono dall’andamento del mercato e dal costo del denaro, che varia giornalmente. Quello che è certo è che chi sceglie un mutuo a tasso di interesse fisso ha una maggiore tutela rispetto a chi propende per il tasso variabile, il quale, lo dice il nome stesso, può variare in maniera significativa nel corso del tempo che possono incidere anche pesantemente sull’importo della rata mensile.

Nel caso in cui scelga un mutuo con un tasso di interesse fisso, si restituisce la somma intera del capitale richiesto a cui va ad aggiungersi una quota fissa, ossia il tasso di interesse, che rimane immutato nel tempo anche nel caso in cui dovessero cambiare le condizioni del mercato e del costo del denaro. Questo tasso è sicuramente superiore in percentuale rispetto al tasso variabile che viene proposto al momento della stipulazione del contratto e il capitale da rimborsare potrebbe alla fine risultare superiore, però offre la certezza di una rata costante che non muta nel tempo, per tuta la durata del mutuo.

Varianti
Un’alternativa al tasso fisso che spesso viene proposta dalle banche è la formula a tasso misto, ossia fisso e variabile insieme. Questo vuole dire che il tasso di interesse legato al capitale rimane fisso per un determinato periodo di tempo dal momento della firma del contratto e successivamente diventa variabile e può quindi subire le influenze dell’andamento del mercato: influenze, è importante sottolineare, che possono far incrementare l’importo della rata così come farla diminuire in caso il mercato sia favorevole o il costo del denaro si abbassi sensibilmente.

Importo totale
In base a quanto appena detto possiamo quindi ottenere l’importo totale del mutuo che andremo a rimborsare, nel lasso di tempo prestabilito e che viene chiamato montante, solo se scegliamo un mutuo a tasso fisso, quindi con una rata costante. Per sapere quanto ci costerà in totale il mutuo basta quindi sommare l’importo della rata per il numero di mesi che durerà il mutuo.

Conto Deposito Vincolato a Breve o Lungo Termine

E’ quasi ovvio che se scegli un investimento a breve o lungo termine, il tuo rendimento sarà proporzionale alla tua scelta.
Ma quale conto deposito scegliere? E’ meglio investire su un conto deposito a breve termine oppure tentare l’investimento a lungo termine?

A questo dilemma puoi rispondere solo tu attraverso una piccola autoanalisi. Il tuo capitale è consistente oppure si tratta di qualche centinaia di euro che hai messo faticosamente da parte?
Questi soldi ti serviranno o potrebbero servire nell’immediato futuro, oppure puoi scegliere di non toccarli per un certo numero di mesi?
Preferisci guadagnare poco ma subito oppure attendere un po’ e guadagnare di più?
Seppur possano sembrare delle domande banali, se rispondi a queste avrai la risposta su quale è il miglior conto deposito per te.

Vediamo le varie situazioni in cui potresti trovarti:

Hai un piccolo capitale inferiore ai 10.000 euro e questi sono i soli soldi che hai da parte.

La scelta ideale è un conto deposito libero che ti dia un rendimento interessante ma che ti lasci la possibilità di prendere i tuoi soldi all’occorrenza. Il rendimento che ti da un conto deposito libero è dettato dal tasso base che la banca scelta stabilisce.

Questa è un’ottima soluzione perché ti da un rendimento base davvero alto e l’unica cosa che ti chiede in cambio è di aspettare 33 giorni dalla tua richiesta di denaro per avere i soldi a disposizione.
Questo è un compromesso perché hai il conto deposito libero, un rendimento così goloso e solo per aspettare 33 giorni.
Con un piccolo capitale anche il conto deposito vincolato può essere una scelta interessante perché puoi scegliere anche un vincolo di pochi mesi oppure anche di 1 solo mese.

Nessuna forma di investimento ti da quello che ti offre il conto deposito, rendimenti alti più di altri investimenti, durate brevi e ragionevolmente compatibili con le necessità degli investitori e costi azzerati per l’apertura e chiusura dei contratti e massima sicureza.

Come Funziona il Mutuo a Tasso Variabile

Quando accendiamo un mutuo o riceviamo un prestito da un istituto creditizio o da una finanziaria ci impegniamo a rimborsare il totale della somma prestata, a cui vanno aggiunti gli interessi che vengono calcolati sull’importo richiesto. Al contrario del tasso fisso, il tasso variabile ha un andamento che viene ricalcolato su base mensile prendendo come riferimento gli indici esterni.

Come funziona
Inutile dire che questo tipo di tasso incrementa il livello di rischio per chi accende un mutuo in quanto il tasso variabile potrebbe essere causa di un sensibile incremento della rata mensile. Per risolvere questa criticità la maggior parte delle banche mettono a disposizione dei consumatori delle soluzioni meno rischiose, che si basano su un tasso di interesse misto, ossia fisso e variabile insieme.

Interest cap
I prestiti e i finanziamenti con interest cap sono stati creati appositamente per evitare che la rata mensile diventi troppo ingente. In questo caso, il prestito viene erogato con un tasso variabile ma il tasso ha una soglia oltre la quale non può alzarsi ulteriormente.

Tasso misto con opzione
Questa particolare formula di mutuo permette di effettuare alcuni passaggi dal tasso variabile al tasso fisso, anche se va comunque sottolineato che questi passaggi sono consentiti solo tra intervalli di tempi abbastanza lunghi, solitamente superiori ai tre anni.

Tasso bilanciato
Questo particolare tipo di mutuo prevede l’applicazione di un tasso calcolato su una media tra tassi fissi e tassi variabili che viene stabilita dalla banca che eroga il prestito e in una percentuale che può essere determinata da chi il prestito lo richiede. Il consumatore quindi ha la facoltà di scegliere, sull’importo totale richiesto, la percentuale a cui sarà applicato un tasso fisso e quella a cui applicare un tasso variabile.

Conto Deposito Libero o Vincolato – Differenze

Un investimento sicuro e senza sorprese è quello sui conti deposito. Una volta scelta questa strada, ti troverai di fronte ad una scelta, ovvero se lasciare libero il capitale oppure vincolarlo per un certo periodo di tempo.

Ognuna delle due opzioni ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi che debbono essere valutati in base alle proprie esigenze economiche del momento.

# Un conto deposito libero è una sorta di appoggio in cui si versa il capitale e in cui si percepisce un certo rendimento che risulta essere sempre più alto di un conto corrente. Per chi ha del denaro in eccesso o semplicemente non vuole che sia mangiato dalle spese legate al conto corrente, trasferirlo sul conto deposito è una mossa saggia e remunerativa.

Gli interessi che vengono dati dalle banche senza che il denaro sia vincolato si chiamano interessi base. Non sono mai troppo alti ma comunque interessanti. Il vantaggio di un conto deposito libero è un guadagno senza obblighi di continuità. Il cliente può utilizzare il capitale in qualunque momento oppure reintegrarlo ogni volta che ne abbia l’esigenza.

Un conto deposito libero non prevede delle quote minime ed il cliente è libero di depositare cifre anche al di sotto dei 100 euro. Questa libertà di azione è visibile anche nella facilità di interrompere qualunque tipo di rapporto economico e di chiudere il conto deposito con assoluta trasparenza.

# Un conto deposito vincolato, invece, è caratterizzato da altri elementi che sono più impegnativi ma che garantiscono un rendimento superiore.

Il cliente che sceglie questa opzione è sicuramente una persona che non necessita, nell’immediato, di liquidità a portata di mano. Diviene una scelta impegnativa per coloro che non possono non toccare il capitale.

E’ pur vero che, anche con un vincolo, il cliente che sceglie un vincolo da 3 mesi, riavrà tutto il suo denaro in brevissimo tempo. Visto che si tratta sempre di vincoli a breve e media scadenza.

Generalmente le banche propongono conti deposito a partire dai 3 mesi, come il conto deposito di CheBanca e quello della InMediolanum anche se la Rendimax parte già con un investimento di 1 mese.

Scegliere un conto deposito vincolato vuol dire ottenere un rendimento superiore.
La banca deve guadagnarci e lo fa sui soldi versati sui conti deposito; nel caso di scioglimento prima dei termini accordati, è ovvio che la banca farà i propri interessi.

Uno svincolo prima del tempo comporta una notevole riduzione del rendimento e al capitale sarà applicato semplicemente un rendimento base.

In fondo, il cliente che opta per questa scelta, non perde nulla in ogni caso.

Prefinanziamento e Preammortamento del Mutuo

Tra il momento in cui il mutuo viene erogato e quello in cui decorre la prima rata da pagare è compreso un lasso di tempo durante il quale il cliente può trovarsi a dover pagare la quota di interessi riguardante la somma erogata.

In caso di ipoteca a garanzia
Se è presente un’ipoteca a garanzia del mutuo, il mutuatario dovrà corrispondere questi interessi basandosi sul tasso capitale concordato in precedenza con l’istituto di credito. Se il mutuo viene erogato prima che avvenga il rogito, allora il mutuatario sarà beneficiario di un’apertura del credito senza che ci siano vere garanzie, di un prefinanziamento, che potrebbe prevedere quote di interessi decisamente più consistenti. Durante il periodo detto di pre-ammortamento (che solitamente dura più o meno uno/due mesi) o prefinanziamento, il cliente deve pagare solamente interessi, senza che ci sia l’estinzione del debito vera e propria.

Preammortamento tecnico
Si definisce così quel lasso di tempo compreso fra l’erogazione del mutuo e il giorno 1 del mese appena successivo. Mentre per quanto riguarda la rata, essa decorre dal giorno 1 del mese successivo fino al giorno in cui viene stipulato il rogito; se ad esempio il rogito è erogato il 15 marzo, sarà dal 1 aprile che decorrerà la rata. Il mutuatario sarà tenuto a pagare il preammortamento, costituito di semplici interessi, di quindici giorni (a meno che l’istituto coinvolto non lo fissi a un mese, aggiungendolo al preammortamento tecnico di cui sopra).

Durata del preammortamento
La durata del preammortamento non è fissata da parametri legali; esistono alcuni prodotti finanziari in cui il cliente (o una clausola contrattuale) può scegliere di farlo durare anche degli anni. Nel caso dei mutui che hanno rimborso flessibile, il contraente può decidere per una rata più bassa (soltanto di interessi) e quando e come concludere il pagamento del suo debito. Ci sono altri casi, invece, in cui l’istituto “cela” dietro al preammortamento i costi facendo offerte che appaiono estremamente vantaggiose.