Call – Definizione e Significato

Call (for) in inglese significa domandare, richiedere; call nel vocabolario finanziario è un particolare contratto di Borsa, chiamato option, che dà diritto a chi lo acquista di comprare ( appunto) nel futuro (alla scadenza o entro una certa data) una determinata quantità di merci o di attività finanziarie (titoli e valute) a un prezzo prefissato, detto strike price o prezzo d’esercizio.

Per acquistare il diritto di comprare, l’acquirente paga al venditore dell’option un prezzo, detto premio. Il venditore, in cambio del premio ricevuto, si impegna a consegnare l’attività sottostante su richiesta dell’acquirente. Pertanto, se costui non ne fa richiesta, il venditore incassa il premio, senza dover consegnare l’attività indicata nel contratto. Il contratto è standardizzato, nel senso che le parti non possono definire autonomamente le sue caratteristiche, ma devono scegliere fra i contratti negoziati in Borsa. In particolare, per ciascuna attività scambiata, viene trattato un numero limitato di option call. A seconda del tipo di attività, ciascun contratto definisce la quantità da trattare, il prezzo d’esercizio, detto talora anche base, e la data di scadenza entro la quale l’acquirente deve decidere se comprare o meno.

Nei contratti relativi a una stessa attività la quantità scambiata è fissa. Supponendo per esempio che l’attività sottostante sia rappresentata da un determinato titolo, per esempio della società Rossi & Co., le option negoziabili in un determinato momento sul mercato potranno essere individuabili in questo modo: 500 azioni, base 31,500 euro, scadenza giugno 2004; 500 azioni, base 31,750 euro, scadenza giugno 2004; 500 azioni, base 31,500 euro, scadenza settembre 2004 e 500 azioni, base 31,750 euro, scadenza settembre 2004. Cinquecento azioni della società Rossi & Co. rappresentano la quantità dell’attività scambiata; 31,500 e 31,750 euro rappresentano i relativi prezzi d’esercizio, giugno e settembre rappresentano le scadenze trattate in Borsa in un determinato momento. Ciò che varia sono quindi i premi. Le singole option potranno dunque essere acquistate a prezzi diversi, i quali saranno tendenzialmente maggiori quanto più lontana è la data di scadenza e quanto più elevato è il prezzo di mercato dell’attività sottostante rispetto al prezzo strike. L’opzione call viene acquistata da chi prevede un aumento di prezzo dell’attività sottostante; viceversa, viene venduta da chi ha una percezione opposta dell’andamento del mercato.

L’opzione call infatti viene esercitata soltanto nel caso in cui il prezzo di mercato dell’attività sottostante sia superiore al prezzo strike; viceversa, l’acquirente della call troverà conveniente comprare l’attività sottostante direttamente sul mercato a pronti. Se un prezzo di mercato superiore a quello strike rende conveniente l’esercizio dell’option, non necessariamente consente all’acquirente di realizzare un utile. Questo verrà conseguito soltanto se la differenza positiva fra prezzo di mercato e prezzo d’esercizio è superiore al valore del premio. Viceversa, l’esercizio dell’option risulterà sì conveniente, ma soltanto per minimizzare le perdite: il non esercizio infatti comporterebbe una perdita pari al premio, mentre l’esercizio consentirebbe di subire una perdita inferiore. L’option call può essere utilizzata sia per scopi speculativi, sia per ridurre il rischio connesso a una posizione in essere. Nel primo caso, si può dire che il premio rappresenti la “puntata” dello speculatore, nel secondo il costo dell’assicurazione.

Base Monetaria – Definizione e Significato

La moneta come mezzo di pagamento è importante perché viene universalmente riconosciuta come tale. Ma che cos’è moneta? In senso lato, anche una cambiale o un Buono del Tesoro lo sono: non vengono utilizzati per pagare il pane, però nei rapporti commerciali oppure con le banche vengono comunemente utilizzati come mezzo di pagamento.

Per il semplice fatto che sono facilmente liquidabili, ovvero trasformabili in circolante, ossia in moneta sonante (monete metalliche) o biglietti di banca (emessi dalla Banca Centrale), che tutti sono disposti ad accettare come contropartita a un servizio reso o a un bene ceduto.

Tale “minimo comune” da cui traggono origine tutte le altre forme di pagamento, definibili in senso lato moneta, è detto base monetaria. Essa rappresenta il “nocciolo duro” della moneta, quello su cui si fonda, cioè si crea tutta “l’altra” moneta. Per questo motivo la base monetaria è detta anche moneta ad alto potenziale ovvero, con dizione inglese, highpowered money.

La base monetaria non è formata soltanto da biglietti di banca e monete metalliche, ma anche da qualunque impegno della Banca Centrale a pagare con circolante. Non è quindi necessaria la reale creazione di moneta da parte della Zecca di Stato. L’impegno viene assunto quando la banca acquista un credito, qualunque sia l’origine: può trattarsi pertanto di crediti verso l’estero, cioè valuta; verso lo Stato, cioè titoli del debito pubblico; verso le banche, ricevendo in cambio titoli o cambiali mediante le operazioni di anticipazione o di risconto. Così, si dice, viene creata base monetaria. La quale viene poi utilizzata nei seguenti modi: come circolante dal pubblico e come riserve dalle banche: riserve libere (detenute nelle casseforti) o obbligatorie.

Back to Back – Definizione e Significato in Finanza

Back-to-back è locuzione che può qualificare due diverse operazioni economiche: il prestito e la vendita di merci.

Nel primo caso, si ha il back-to-back loan, ossia il mutuo che due società residenti in Paesi diversi si fanno reciprocamente, ciascuna versando all’altra un determinato ammontare espresso nella propria valuta nazionale. Gli scopi per cui
una simile operazione viene posta in essere possono essere molteplici.

Di norma, è per minimizzare i rischi di fluttuazione del rapporto di cambio; questo infatti viene stabilito dalle parti fin dall’inizio. Può avere tuttavia anche fini di elusione fiscale. Ciò accade in specie quando le società appartengono allo stesso gruppo e il trattamento fiscale nei Paesi in cui hanno sede presenta differenze rilevanti. Il back-to-back loan può essere, infine, utilizzato per fini illegali, in particolare per costituire riserve di fondi “neri” all’estero.

Il back-to-back credit è invece una tecnica utilizzata nel commercio internazionale per mantenere ignota l’identità dell’esportatore. Il venditore consegna i documenti richiesti per la transazione a un’istituzione finanziaria specializzata in questo tipo di operazioni, diventando così creditore nei confronti di questa; l’istituzione finanziaria, che funge da intermediario, emette quindi a favore dell’acquirente nuovi documenti, di modo che rimangano ignoti gli estremi anagrafici del
vero esportatore. A quest’ultimo verrà girato il pagamento effettuato dall’importatore, una volta detratta la parte che l’istituzione finanziaria si sarà riservata.

Investire in Monete d’Oro – Maple Leaf e Nugget

Abbiamo parlato in precedenti articoli di monete d’oro da investimento molto conosciute e apprezzate, come per esempio la sterlina d’oro inglese.

Meritano attenzione, però, anche altre monete meno note, ma che conservano un certo fascino ed hanno una buona valorizzazione. Stiamo parlando della Maple Leaf canadese e della Nugget australiana.

Maple Leaf canadese.
Coniata in Canada dalla Royal Canadian Mint nel 1979, è una delle prime monete 24 carati, nominata “cinque 9” (oro puro 999,99/1000), ed è riconosciuta unica e molto interessante come investimento. La sua eccezionale purezza la rendono addirittura così delicata che è meglio tenerla ben conservata per evitare di farla rovinare per colpi accidentali o anche per cambi improvvisi di temperatura.
La moneta d’oro Maple Leaf è disponibile in 5 tipi: 1 oncia, 1/2 oncia, 1/4 di oncia, 1/10 di oncia e 1/20 di oncia. La più ricercata dagli investitori è quella da 1 oncia: ha un diametro di 30 millimetri, uno spessore di 2,87 millimetri, pesa 31,10 grammi, ha un volore nominale di 50 dollari ed il suo valore attuale di mercato e di circa 900 euro.
La moneta presenta sul dritto l’effige della Regina Elisabetta II e sul rovescio una foglia d’acero, simbolo della bandiera canadese.

Nugget australiana.
Come la Maple Leaf canadese, la Nugget australiana è composta da oro puro, distinguendosi così dalle altre monete d’oro da investimento. E’ stata avviata dalla Gold Corporation nel 1986 e fino al 1989 ha riportato sul rovescio disegni sempre diversi di nugget (pepita). Poi hanno deciso di riprodurre la figura del canguro (anche questa sempre diversa di anno in anno) ed è stato limitato anche il numero delle monete ogni anno realizzate, rendendole molto ricercate. Sul dritto la moneta riporta l’effige della Regina Elisabetta II.
Esistono 8 tipi della Nugget, che vanno da 1 kg ad 1/20 di oncia. Quella da 1 oncia, la classica per eccellenza per fare un investimento, ha un peso di 31,10 grammi, un diametro di 32,10 millimetri ed uno spessore di 2,8 millimetri. Il suo valore nominale è di 100 dollari australiani ed il valore attuale di mercato è di 1.000 euro circa.
La sua composizione è di 999,99/1000, quindi oro puro 24 carati e, tra le monete d’oro da investimento, come la Maple Leaf, si presenta molto delicata, ed è soggetta a subire graffi e ammaccature, per cui si deve prestare molta cura per la sua conservazione.

Differenze tra Conto Corrente e Conto Deposito

Il conto corrente è ormai posseduto da quasi tutte le persone perchè è indispensabile sia per tenere al sicuro il denaro che per poter effettuare delle spese con le carte di acquisto.

Associato al conto corrente è nato da poco il conto deposito, di cui si sta largamente parlando in questi tempi. Nonostante questi due servizi siano molto diversi tra di loro, è facile pensare che siano la stessa cosa a causa del nome simile.

Le differenze sono svariate ma sicuramente alcune in particolare caratterizzano il conto deposito, se paragonato al conto corrente:

il conto deposito non costa nulla, mentre il conto corrente ha dei costi fissi.
il conto deposito garantisce un rendimento, mentre il conto corrente non più.
il conto deposito permette delle azioni limitate mentre il conto corrente offre diversi strumenti.
Per quanto possano essere diversi tra loro, questi due prodotti finanziari coesistono; infatti un conto deposito non può essere aperto se non si è intestatari di un conto corrente.

Solo chi ha un conto corrente potrà scegliere le tipologie di investimento offerte dal conto deposito.
Il conto corrente, nel caso del conto deposito, serve come un punto di appoggio in cui transita il denaro che può andare da una parte o dall’altra.

Il conto deposito non ha costi perché in qualche modo i costi sono sostenuti dal conto corrente associato al conto deposito; il canone annuale e le spese di gestione del conto corrente coprono le eventuali spese che un conto deposito potrebbe sviluppare.

Nella maggior parte dei casi nemmeno le operazioni di deposito e vincolo comportano costi in più per il cliente.

Il conto deposito non permette, generalmente, di effettuare i pagamenti come le bollette o i Rid bancari e nemmeno operazioni come la ricarica di un cellulare o il pagamento delle tasse. Queste operazioni si possono effettuare tranquillamente con il conto corrente.

Il conto corrente viene dotato di strumenti di pagamento correlati come la carta di credito, il bancomat ed il libretto di assegni; grazie alla presenza di questi strumenti, il cliente effettua gli acquisti o sposta i soldi presenti sul conto. Un conto deposito tradizionale non ha questi strumenti, anche se alcune banche provvedono integrando con altre tipologie di carte di credito.

Un conto deposito riesce a dare un rendimento piuttosto alto anche quando si tratta di depositi liberi, ossia non vincolati a giacenza obbligata. Di base, i soldi depositati ricevono un rendimento su un tasso base che può andare dall’1% al 2,5%. Un conto corrente, ammesso che fornisca ancora degli interessi, difficilmente supera lo 0,5% di rendimento.

Non si può non avere un conto corrente, sopratutto in un epoca in cui si paga quasi sempre con un bancomat; essendo quindi intestatari di un conto corrente, trasferire parte del proprio capitale su un conto deposito sembra una scelta saggia e vantaggiosa. A riguardo ti segnalo un articolo che ho scritto precedentemente. Ecco perchè conviene trasferire i soldi su un conto deposito invece che lasciarli sul conto corrente