Come Utilizzare l’Indicatore RSI

Molti hanno iniziato il loro percorso nel trading o in qualsiasi altro mercato finanziario utilizzando indicatori tecnici come se fossero tutti potenti oracoli, ma questo non è vero. Oggi si discuterà l’uso dell’indicatore RSI , uno strumento utilizzato da molti commercianti nelle loro strategie di trading. Un errore che molti principianti fanno, è quello di credere che i segni della RSI ( Relative Index Strench ) sono indicativi per entrare o uscire dal mercato. Ho imparato che se la RSI è superiore a 70, vendo, e se è al di sotto di 30, compro. Tuttavia, gran parte del tempo è mantenuto tra 40 e 60 e non si sa bene quale sia la cosa migliore da fare.

Un vero esperto dirà loro che non si può fare affidamento esclusivamente sulla RSI, e bisogna prendere decisioni per quanto riguarda le nostre operazioni nel mercato

In generale , gli indicatori utilizzati in combinazione con altri indicatori possono identificare e confermare eventuali compravendite. Inoltre, secondo alcuni esperti , la RSI ha soltanto un valore significativo rispetto ad altri indicatori .
In secondo luogo , anche se si utilizza solo la RSI , o se utilizzato in combinazione con altri indicatori , la “regola ” per comprare / vendere i livelli sulla base di 70 /30, non una regola in realtà, ma piuttosto una guida . In genere , quando l’RSI è al livello 70 si ritiene che il mercato è “ipercomprato ” . Invece , quando a livello 30 si dice che il mercato è ” ipervenduto ” . Tuttavia, nonostante queste letture potrebbero essere considerate in questo modo , il commerciante dovrebbe tenere conto di altri fattori nella RSI , come il tempo di movimento in ambo livello 70 o 30 , quanto tempo è rimasto l’indicatore all’interno di uno o di un altro livello e la volatilità del mercato globale durante lo stesso periodo di tempo analizzato .
Due dei migliori indicatori da utilizzare in combinazione con l’RSI sono il MACD ( Moving Average Convergence Divergence) e l’oscillatore stocastico.

Entrambi gli indicatori forniscono informazioni sulla quantità di moto , che permette all’operatore di confrontare con le informazioni che l’RSI sta fornendo.

Siti per Trovare Lavoro Online

Sei alla ricerca di un buon lavoro ma hai perso le speranze? Non demordere, ci sono tanti siti che ti permettono di eseguire una ricerca a dir poco approfondita. Oggi andremo a vedere i migliori servizi web che ti danno modo di trovare un lavoro adatto alle tue capacità, al luogo in cui ti trovi e così via. Allora, sei pronto a scoprire come si fa? Dammi due minuti che ti illustro la procedura.

Il primo sito che ti consiglio di provare prende il nome di Monster.it. Inserisci la parola chiave sotto al menù Sto cercando, oppure digita direttamente la località che ti interessa per visualizzare tutte le offerte di lavoro in una determinata zona. Scrivendo “Roma” come esempio, apparirà “1,000+ offerte di lavoro in Roma sono in linea con la tua ricerca di lavoro”. Non male, non è vero?

Un altro strumento eccellente per la ricerca di un lavoro è quello che viene proposto da Corriere.it. Il funzionamento è facilissimo: puoi cercare un lavoro tramite Cosa? (cioè quello che vorresti fare nella tua prossima carriera lavorativa) oppure Dove? (se ti interessa trovare un impiego soprattutto inerente al luogo). Fai clic su Trova ed il gioco è fatto. Semplice e rapido!

Un altro portale per trovare lavoro si chiama Infojobs.it. Anche in questo caso, puoi digitare il lavoro da svolgere nel settore Trova le offerte oppure scegliere la località in base alla regione che ti riguarda. Successivamente, pigia sul tasto Cerca che trovi collocato accanto e dai un’occhiata ad i risultati che appaiono.

Molto utile è anche Lavorareconnoi.com. In questo caso sono presenti guide che spiegano come trovare le offerte di lavoro pubblicate dalle aziende sui propri siti e come candidarsi. Non sempre, infatti, le offerte di lavoro vengono pubblicate sui siti di annunci.

Non mi resta che augurarti buona fortuna.

Mutuo e Spese di Istruttoria

Le spese di istruttoria fanno parte delle spese accessorie per l’erogazione dei mutui, e comprendono le spese che la banca sostiene nella fase di reperimento di tutta la documentazione, valutazione della documentazione, valutazione della fattibilità di erogazione del mutuo, valutazione finale, approvazione o rifiuto dell’erogazione del mutuo.

Queste spese vengono addebitate ai richiedenti, anche se nella maggior parte dei casi, qualora la richiesta dovesse essere bocciata, non verrà richiesto alcun pagamento. Tuttavia alcune banche, nel caso in cui prima della valutazione finale il richiedente dovesse rinunciare alla richiesta del mutuo, addebitano lo stesso le spese di istruttoria, quindi bisogna informarsi con anticipo su tale eventualità. Nel caso in cui il mutuo verrà concesso, la somma da pagare verrà dedotta dalla cifra erogata.

Non esistono dei criteri univoci, e la scelta viene lasciata alla totale discrezionalità della banca. Alcune banche calcolano le spese di istruttoria applicando delle percentuali alla somma richiesta, altre applicano delle cifre fisse indipendentemente dall’importo richiesto, ed altre ancora applicano delle cifre fisse per determinati importi, che aumentano con l’aumentare delle somme da richiedere, organizzandole all’interno di scaglioni.
Alcune banche ai nuovi clienti riservano sconti, o si fanno carico completamente delle spese di istruttoria. Sono soprattutto tuttavia le banche online quelle disposte a non fare pagare le spese di istruttoria.

Le spese di istruttoria hanno l’aspetto della trasparenza, perché sia che vengano calcolate in percentuale o a costo fisso, si sa fin dal principio la loro entità. Tuttavia ci sono altre voci di costo che presentano una minore trasparenza ma che non vanno trascurate e sono le voci della spesa per l’incasso rid. Pur trattandosi di importi inferiori alla decina di euro, verranno pagate su ciascuna rata, e soprattutto in prospettiva del completamento del piano, nella maggior parte dei casi arrivano a coprire una o più rate di mutuo. Se possibile è meglio orientarsi su banche che non prevedono questo genere di spese, e che non fanno pagare le comunicazioni periodiche obbligatorie che la banca invia.

Come Guadagnare con le Proposte di Negoziazione

Come sicuramente sapranno i trader più esperti, le proposte di negoziazione sono regolamentate de determinate dai ben noti parametri sul prezzo, ma anche il tempo e la quantità. Conoscere perfettamente questi parametri aiuta a camminare su di una strada complessa ma, se ben sfruttata, aiuta non poco.

Ordine “Al Meglio”:
La soluzione più conosciuta, probabilmente, è la negoziazione senza nessun limite di prezzo. Questo, se vogliamo, è l’unico ordine incondizionato che un singolo operatore può comunicare al mercato.
In questo caso l’ordinativo viene immediatamente condotto a termine. Ovviamente, appare anche superfluo dirlo, seguendo le condizioni presenti nella legislatura delle negoziazioni.

Ordine “Limite”:
Con questa formula, si determinano le proposte di negoziazioni avente un limite di prezzo. In pratica, stiamo parlando del prezzo massimo che consente di acquistare un determinato cross ma anche il prezzo minimi con il quale si è disposti a rivenderlo.

In questi casi bisogna tassativamente eseguire l’ordine soltanto nel caso in cui sul mercato fossero presenti proposte di negoziazione a un prezzo meno conveniente rispetto alla cifra indicata come limite.

Conoscere meglio le posizioni Overnight e Spread relative ai tassi d’interesse

Nel Trading Online tutte le operazioni vengono regolate con una valuta in base al secondo giorno lavorativo in cui, ovviamente , è stato condotto a termine il trade.

Per esempio, se un investitore realizza una vendita di 100.000 euro per comprare 130.00 Dollari americani nella giornata di Lunedì, entro il Mercoledì dovrà? corrispondere la cifra equivalente in Euro per ottenere la somma pattuita in Dollari.

Raramente, comunque, un investitore di Trading Online punta ad ottenere la consegna fisica della valuta in auge. Proprio per questo è stata creata una procedura automatica che prende il nome di “Rollover”.
Con questo procedimento, al termine della giornata, la posizione viene immediatamente chiusa per poi essere riaperta per traslare la valuta nella giornata successiva.

In pratica, un valido e comodo aiuto per consentire al Trader di non preoccuparsi dei propri investimenti. In questo modo possono essere tenute posizioni aperte anche per periodi della lunghezza superiore alle 24 ore.
Se l’investitore non intende chiudere la posizione in auge, sarà la banca ad occuparsi di concludere il Rollover.

Essere a conoscenza di queste importanti nozioni di Trading Online aiuta non poco. È fondamentale, negli investimenti, avere le giuste sicurezze e sapere, ogni volta, quale sia il procedimento migliore da fare per operare sui mercati.

Mutuo e Spese di Perizia

Le spese di perizia, pur non rappresentando una voce di costo molto elevata, rappresentano tuttavia una delle spese più fastidiose da pagare nella fase di richiesta di un mutuo, soprattutto per il fatto che non viene lasciata libertà di scelta (tranne che in qualche caso eccezionale) al richiedente il mutuo, ma sarà la stessa banca a scegliere un professionista di sua fiducia. Il costo della perizia è molto variabile, e va da poco più di 200 euro, fino a circa 600 euro. Alcune banche legano il costo delle spese di perizia al valore dell’immobile, a sua volta collegato all’importo richiesto, con un tariffario che sale, al crescere di tali importi.

Anche se spesso la banca afferma i richiedenti del mutuo che la perizia viene fatta soprattutto nei loro interessi, ciò non corrisponde al vero. Infatti la banca attraverso la perizia consegnata dal tecnico incaricato, si assicura che il valore dell’immobile di fatto è in linea con il prezzo di compravendita e di conseguenza la cifra di mutuo richiesta rientra nelle percentuali che la banca prevede.

Inoltre il perito si accerterà anche del fatto che non vi siano ipotesi di abuso edilizio o altre situazioni ostative all’erogazione del mutuo. I mutuatari non possono fare granché in questa fase, tuttavia sarebbe meglio inserire nel compromesso la clausola secondo la quale se la banca non dovesse trovare conforme l’immobile, l’acquirente potrà ottenere indietro la sua caparra senza penali.

Recentemente i criteri di scelta adottati dalle banche per la scelta dei tecnici di fiducia per l’esecuzione della perizia avveniva sulla base di conoscenze e collaborazioni consolidate, ma spesso non c’era uniformità di giudizio nella valutazione degli immobili. Ora le banche, o almeno la maggior parte di esse, passerà all’uso di tecnici con cui non ha rapporti diretti, ma inviati da società esterne che potrebbero essere la Crif o anche la Praxi. I periti così scelti effettueranno le perizie sulla base dei dati e delle quotazioni effettuate e raccolte dall’Agenzia delle Entrate.