Al pari di un mutuo per ristrutturazione che viene stipulato da un soggetto privato, anche quello condominiale può essere sottoscritto in banca con il tasso fisso, misto o variabile. Così come si può trasferire in un’altra banca attraverso la surroga.
In questo momento, grazie alle corpose detrazioni fiscali vigenti, la stipula di un mutuo ristrutturazione per le parti comuni di un edificio può rappresentare un’operazione molto vantaggiosa.
Gli sconti fiscali, fruibili poi nell’arco di dieci anni in rate di pari importo, abbattono infatti i costi complessivi dell’operazione e, nello stesso tempo, a conclusione dei lavori il palazzo ristrutturato complessivamente acquisisce di norma un maggior valore di mercato. E chiaro inoltre che per accendere un mutuo di questo tipo serve necessariamente che in assemblea condominiale si registri il consenso unanime da parte dei proprietari delle unità immobiliari.
Le condizioni di accesso a questa tipologia di mutui variano di norma da banca a banca mentre sono nella sostanza le stesse le finalità. Si può infatti accedere al credito condomiliale per lavori sulle parti comuni dell’edificio per la ristrutturazione edilizia e/o per il miglioramento dell’efficienza energetica, ed in generale per tutti quegli interventi per cui scattano le detrazioni fiscali.
L’istituto di credito, inoltre, finanzia anche l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Per esempio impianti fotovoltatici oppure con la tecnologia del solare termico in modo tale che i residenti possano ottenere attraverso l’energia solare acqua calda sanitaria.