Gli indici di Borsa svolgono un ruolo fondamentale nel panorama delle contrattazioni, in quanto permettono di avere una visione chiara dell’andamento di un determinato mercato: basta confrontare il valore assunto dal rispettivo indice di Borsa in due date differenti, oppure in tutte le giornate all’interno di un determinato periodo. Gli indici sono espressi in funzione di una base che può assumere valori diversi a seconda del tipo di indice: in centesimi oppure in millesimi. Gli indici di Borsa, calcolati perlopiù sulla base dei prezzi ufficiali, sono ottenuti come medie dei prezzi dei titoli presenti in un dato mercato o su un particolare segmento di mercato e sono uno strumento immediato per valutare in quale direzione si sta muovendo il mercato azionario e con quale intensità. I due principali indici del mercato azionario italiano sono il Mib e il Comit, che riassumo in un unico valore le quotazioni a prezzi ufficiali di tutti i titoli trattati sul mercato. Tuttavia l’unica vera e propria differenza fra i due è la base: per il Comit la base è rappresentata dalla quotazione media di mercato nel 1972 ed essa è posta uguale a 100, per il Mib la base è fissata pari a 1000, sia nella versione storica dell’indice (base 2 gennaio 1975) sia in quella corrente (capitalizzazione di mercato alla fine dell’anno precedente.
Il Comit tiene conto di tutti i titoli quotati alla Borsa di Milano ed è calcolato come media dei prezzi ufficiali di Borsa dei singoli titoli ponderati per le rispettive capitalizzazioni (i titoli più importanti nel listino, come ad esempio Telecom, Eni, Enel..ecc. hanno un peso maggiore nel determinare l’andamento dell’indice); esso viene calcolato solo una volta al giorno dopo la chiusura della sessione ufficiale del mercato.
Il Mib, calcolato in base alla capitalizzazione di mercato alla fine dell’anno precedente, è un ottimo indicatore in quanto consente di sapere immediatamente quale sia stata la performance di Borsa da inizio anno. Se, ad esempio, il Mib corrente assume valore pari a 1.100 punti, significa che la Borsa da inizio anno è cresciuta del 10%.
Infatti (1.100 – 1.000) = 100
(100 / 1.000) = 0,1
(0,1 * 100) = 10%
Oltre agli indici generali, la cui funzione è quella di rappresentare in maniera sintetica l’andamento di tutto il mercato azionario, ci sono anche degli indici parziali che evidenziano la quotazione soltanto di un gruppo di titoli, classificati in base ad uno specifico criterio. Il vantaggio più evidente del calcolo di questi indici parziali è quello di dare un’indicazione dell’andamento dei titoli più richiesti dal mercato; generalmente hanno una buona rappresentatività dell’andamento generale in quanto i titoli che li compongono costituiscono di norma una quota molto elevata della capitalizzazione del mercato (dal 70% in su).
Mib30 ed il Midex : il primo considera i 30 titoli più importanti della Borsa Italiana, il secondo prende invece in considerazione i 25 titoli a media capitalizzazione (quelli subito successivi come importanza ai 30 titoli che fanno parte del Mib30). La Borsa Italiana rivede periodicamente la composizionej del Mib30 e del Midex in base ad alcuni indicatori statistici (criteri della liquidità e della capitalizzazione). La revisione viene effettuata semestralmente (marzo e settembre) anche se sono previste delle revisioni straordinarie in caso di fusioni tra società sui titoli che fanno parte di questi indici.