Come Aprire Punto Vendita Toasteria Italiana in Franchising

Toasteria Italiana nasce nel 2013 con l’idea di proporre un locale elegante all’interno del quale venga offerto un prodotto classico, ma conosciuto in tutto il mondo, come il toast, proponendolo in diversi modi e preparato solo con prodotti italiani, di qualità e biologici.

All’interno di una Toasteria Italiana in franchising sarà possibile degustare 25 tipi diversi di toast tutti farciti solo con ingredienti scelti, di qualità, italiani e certificati bio. Il toast viene scaldato su delle piastre particolari per poter rendere questo prodotto unico nel suo genere. Oltre alla vasta scelta di toast, all’interno di una Toasteria Italiana in franchising sarà possibile degustare dolci, centrifughe, colazioni salate, vini, birra e molto altro ancora.

Se si vuole aprire una tosteria in franchising Toasteria Italiana sarà necessario un investimento iniziale a partire dai 100.000 euro che potrà variare in base alla formula scelta. Verrà richiesta una fee d’ingresso di 10.000 euro e una royalty del 3%. Le formule proposte sono tre. La prima è la Toasteria Italiana Take Away che deve avere una metratura di almeno 30 mq più 20 mq di magazzino. La seconda formula è la Tosteria Italiana Classic che prevede una metratura di almeno 100 mq. Infine, abbiamo la formula Toasteria Italiana Big Size che prevede una metratura minima di 300 mq. Il franchising Toasteria Italiana garantisce un’assistenza costante sia in fase di apertura attraverso la ricerca e la realizzazione del locale che durante tutta la durata del contratto. Si occupa della formazione del personale ed offre un supporto informatico e si occupa del marketing.

Il locale deve trovarsi in zone ad alto flusso pedonale, come centri storici, centri città, aeroporti, stazioni o all’interno di centri commerciali.

Come Aprire Ufficio Postale Privato in Franchising

Mail and Company è nata con l’idea di offrire un servizio alternativo alle poste e un modo per differenziarsi è stato quello di proporre una vasta gamma di servizi sia postali che non.

Infatti, i servizi postali offerti all’interno di un punto vendita in franchising Mail and Company sono molti
raccomandate con e sena ricevuta di ritorno,
raccomandate SD con consegna nello stesso giorni,
posta ordinaria,
posta online,
posta target e posta massiva,
servizi outsourcing,
servizio corriere espresso nazionale ed internazionale,
pony express,
domiciliazione postale,
pagamento bollettini.

Come sono molti anche i servizi offerti non postali come
ricariche telefoniche,
visure catastali e certificati,
banche dati e-mail e indirizzi per categorie,
pacchetti sms pubblicitari,
stampa prodotti da ufficio e pubblicitari.

Se si vuole un’agenzia di poste private in franchising Mail & Company sarà possibile scegliere tra 3 diverse formule. La prima è la formula chiavi in mano che prevede l’apertura di una vera e propria agenzia completamente arredata con un investimento iniziale di 7.200 euro più iva una tantum. Non viene richiesta nessuna fee d’ingresso e nessuna royalty. E’ garantita l’esclusiva di zona fino a 100.000 abitanti.

La seconda è la formula corner advance, dedicata a chi ha già un’attività e che la vuole integrare con nuovi prodotti e servizi, ma che deve rendere riconoscibile il marchio di appartenenza. Viene chiesta una fee d’ingresso di 2.650 euro più iva una tantum, che comprende un arredamento parziale, ma nessuna royalty. L’ultima proposta viene rappresentata dalla formula ufficio dedicato ad attività già attive come uffici o a nuovi negozi con l’esigenza di non esporre il marchio. Non viene fornito nessun tipo di arredamento, non viene richiesta nessuna fee d’ingresso, ma soltanto una royalty mensile di 154 euro più iva.

Il franchising Mail & Company garantisce per tutte e tre le formule un’assistenza continua sia in fase di apertura che durante tutta la durata del contratto, che generalmente è di 3 anni rinnovabili, si occupa della formazione del personale, offre un supporto marketing e mette a disposizione un software gestionale. In qualsiasi formula si possono erogare tutti i prodotti e tutti i servizi disponibili.

Come Aprire una Profumeria Inestasy in Franchising

Inestasy fa parte del gruppo SI srl Soluzioni Innovative, un’azienda che ha come obbiettivo quello di proporre sempre nuovi format sul mercato, puntando solamente su prodotti di alta qualità, originali, innovativi ed esclusivamente made in Italy. Il team di Inestasy è composto solo da esperti del settore, che sono alla continua ricerca di nuovi prodotti del settore e che vogliono offrire la possibilità a chiunque di acquistare un profumo di alta qualità al prezzo più conveniente possibile.

All’interno di una profumeria in franchising Inestasy è possibile trovare una vasta scelta tra profumi per uomo, profumi per donna, profumi per bambini, profumi per l’ambiente e candele profumate. I profumi sono tutti di ottima qualità, in quanto hanno una maggiore durata e la fragranza ha una maggiore persistenza. Inoltre, vengono proposti in una scelta tanto vasta da poter accontentare proprio tutti i gusti. Le fragranze vengono vendute in tre diversi formati: 30 ml, 50 ml e 100 ml.

Se si vuoi aprire una profumeria in franchising Inestasy sarà necessario un investimento iniziale a partire dai 12.000 euro, non viene richiesta nessuna fee d’ingresso, nessuna royalty, nessun minimi di acquisto e nessuna fideiussione bancaria a garanzia. Nell’investimento iniziale sono compresi l’allestimento, l’arredamento del locale come il banco cassa e tutto il necessario per lo svolgimento dell’attività come volantini, cartoncini testa-profumo e 60 fragranze. Il franchising Inestasy si occupa della formazione del personale attraverso uno stage iniziale sia in sede che nel punto vendita. Viene garantita una zona in esclusiva. Il franchising Inestasy garantisce il recupero dell’investimento nei primi 3/6 mesi.

Il locale deve avere una metratura tra i 30 ei 50 mq e trovarsi all’interno di centri commerciali, centri storici o in zone ad alto passaggio.

Web Marketing – Come Creare un Progetto Online

Chi vuole proporre la propria attivita’ sul web deve necessariamente porsi la domanda che determinera’ tutto il processo di marketing: voglio che il mio prodotto sia visto (e acquistato) a livello locale o a livello internazionale? Per rispondere al quesito, bisogna avere chiaro quanto grande si vuole che l’attivita’ diventi a lungo andare.

Ovviamente, per chi ha appena iniziato o per chi offre prodotti a basso costo puo’ sembrare difficile riuscire a ritagliarsi uno spazio, seppur piccolo, del mercato globale ma la verità e’ che non e’ impossibile. Basta pensare ai piu’ noti articoli di largo consumo, come per esempio le chewing-gum, che permettono ad aziende di fare business oltre frontiera.

Anche nella attuale situazione economica, in cui non si parla che della impasse del mercato, l’e-commerce e’ costantemente in crescita. Utenti da ogni parte del mondo acquistano prodotti, soprattutto artigianali e distintivi di un territorio. Il comparto retail italiano con la vendita di capi di abbigliamento grandi firme, per esempio, registra fatturati da capogiro.

D’altra parte, crearsi una nicchia nel territorio limitrofo puo’ essere un vantaggio per altri aspetti, come per esempio la profonda conoscenza delle abitudini del consumatore. Anche se e’ chiaro che ciò che è popolare nella propria zona generalmente non e’ conosciuto altrove, campagne mirate ad un certo tipo di target ben definito danno frutti abbastanza consistenti: un esempio e’ la campagna della Tomarchio, nel settore bevande, che in Sicilia ha lanciato una campagna promozionale con slogan in dialetto.

Conoscendo il territorio arrivano di certo buone ispirazioni, in quanto, grazie a propagande pubblicitarie come quelle dell’Adiconsum, la richiesta di prodotti locali è sempre in crescita.

L’importante e’ essere sicuri di dove si vuole arrivare. Il marketing, in ogni sua forma, deve essere studiato nei minimi particolari e deve tenere conto di cosa puo’ sortire a breve, medio e lungo termine. Le informazioni di tipo localizzate o specifiche sono in grado di fornire consigli su come gestire un’azione di marketing dando ai potenziali clienti le informazioni di cui essi necessitano. D’altra parte allargare gli orizzonti puo’ dare vita ad un giro di affari davvero notevole.

Chi vuole ritagliarsi una nicchia nel mercato globale, pero’, affronta anche una duplice difficoltà in quanto deve farsi forza di buoni strumenti e conoscenze di marketing globale e di business imprenditoriale. Solo chi sa studiare le tendenze di business al di fuori del proprio contesto e tradurle in campagne di marketing, in realtà può fare meraviglie per il proprio successo.

Come Diventare Guida Turistica

na guida turistica è una figura professionale molto preparata, che si occupa di accompagnare le persone durante la visita di monumenti, musei, chiese e opere d’arte, scavi archeologici e gallerie, offrendo loro tutte le informazioni utili, mostrandone il valore storico, artistico, culturale.

Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non è necessaria una laurea per esercitare la professione di guida turistica.

In seguito alla riforma della legislazione nazionale sul turismo, per lavorare come guida turistica, bisogna superare un esame di ammissione, che abilita all’esercizio della professione.

I requisiti sono:

1) aver raggiunto la maggiore età

2) avere come titolo di studio almeno il diploma di scuola superiore

3) aver frequentato un corso di formazione professionale come guisa turistica

4) conoscenza di almeno una lingua straniera

C’è una valida eccezione per i laureati in lettere, con indirizzo archeologia o storia dell’arte, che possono lavorare come guide turistiche senza effettuare l’esame di abilitazione.

Si tratta di un’attività di tipo spiccatamente culturale, bisogna dunque avere un’ottima preparazione di base. Il background culturale è fondamentale per lavorare come guida turistica e offrire un ottimo servizio.

Una buona guida turistica deve dunque unire competenza, professionalità e ottime capacità comunicative e descrittive.

Tuttavia bisogna anche considerare che la professione di guida turistica vincola al territorio nel senso che l’esame di abilitazione vale solo per quella provincia. Chi volesse lavorare come guida turistica in un’altra provincia deve sostenere una seconda volta l’esame.

Una delle competenze più importanti della guida turistica è la specializzazione in una lingua: non solo inglese e francese, ma anche lingue più “inusuali”. Il flusso dei turisti in Italia è molto vario. Il nostro Paese è costantemente visitato da tedeschi, giapponesi e russi.

Lavorare come guida turistica: la formazione
Abbiamo detto che per diventare guide turistiche è necessaria una solida formazione culturale: liceo classico o anche un indirizzo di studi specifico. La laurea in lettere apre le porte alla professione, ma anche una laurea che riguarda i beni culturali va benissimo.