Come Affittare con il Diritto di Riscatto

Se volete acquistare una casa ma non avete i soldi di anticipo oppure non volete momentaneamente accendere un mutuo tradizionale potete prendere una casa in affitto con diritto di riscatto. Questo tipo di contratto, relativamente a cui è possibile vedere la guida su Contrattidilocazione.net, stabilisce che la casa diventa propria dopo aver pagato un piccolo riscatto.

Per iniziare, bisogna trovare una società che permetta questo tipo di contratti. La potete trovare facilmente facendo una piccola ricerca su Internet. Una volta che avete trovato questa società recatevi presso i loro uffici insieme ad un documento e alle ultime tre buste paga. Un consulente vi aiuterà a scegliere l’immobile che sta per voi.

Non fermatevi subito alla prima offerta ma cercate tra le altre che vengono proposte anche da altre società. Controllate sempre il tasso di interesse e a quanto ammonta il riscatto al termine del contratto d’affitto. Infatti se l’inquilino non ne riscatta la casa questa viene restituita automaticamente al locatore.

Sicuramente questa formula permette di avere una casa senza pagare gli interessi dovuti all’apertura di un muto presso le banche tradizionali. Ricordatevi sempre di rivolgervi a società serie ed accreditate poiché sono quelle che permettono di stipulare questo contratto nei tempi più brevi possibili.

Come Aprire un Negozio

Aprire un’attività comporta una serie di pratiche burocratiche e amministrative che, a primo acchito, non sembrano affatto semplici. Per questo motivo lo scopo di questo articolo è quello di fornire informazioni su come aprire un negozio, orientando la scelta dell’esercizio da avviare in base alla vostra esperienza e non. Inoltre fornirà un piccolo aiuto per quanto riguarda l’iter burocratico annesso.

La scelta dell’attività dovrebbe essere orientata preferibilmente su un settore in cui si ha esperienza, anche se, nel caso si decidesse di aprire un negozio in franchising, esiste la possibilità di frequentare appositi corsi di formazione e di aggiornamento. Il fatto di avere una pregressa esperienza in una attività può portare numerosi vantaggi sia a livello organizzativo che di gestione e contabilità generale, evitandovi di perdere tempo e denaro.

Una volta scelto il settore su cui operare occorre avviare un investimento iniziale e quantificare le spese iniziali: aprire un negozio prevede infatti costi importanti per la messa a norma dei locali e delle strutture, costi di magazzino e molto altro ancora. Per ammortizzare tali costi è possibile anche richiedere un prestito bancario, fornendo le dovute garanzie. In alternativa sono spesso previsti dalle province e dalla regioni dei finanziamenti a fondo perduto, erogati proprio allo scopo di dare piccole agevolazioni a giovani imprenditori.

Se però non avete abbastanza capitale per avviare da zero una attività, è sempre possibile informarsi sul modello del franchising: esistono infatti molte grandi aziende che a fronte di piccoli investimenti iniziali (fee di ingresso) o di royalties sul venduto offrono la possibilità di aprire un negozio sfruttando i benefici di un brand forte e conosciuto. In questo caso i guadagni finali sono solitamente più bassi, ma allo stesso tempo più sicuri, garantendovi proposte redditizie e innovative per ciascun gusto. I principali vantaggi di aprire un’attività in franchising sono oltre al moderato costo di investimento iniziale, un servizio di assistenza completo da parte del brand, che prevede non solo corsi di formazione specifici, ma anche una risorsa dedicata in grado di aiutare i punti vendita dislocati in tutto il territorio nazionale. Si precisa che ogni azienda ha condizioni diverse di franchising e quindi è opportuno chiedere dettagliate informazioni visitando i siti ufficiali dei più famosi marchi.

Trovata l’attività di vostro interesse dovrete aprire la partita IVA, registrarvi alla Camera di Commercio e comunicare l’avvio dell’attività. Per eseguire queste pratiche dovrete ricorrere all’aiuto di un buon commercialista che vi seguirà anche per quanto riguarda il finanziamento da richiedere, le autorizzazioni comunali e le pratiche INPS.

Se il vostro obiettivo è quello di percorrere questa strada, occorre prestare attenzione a tutti i particolari e studiare i meccanismi del settore nel quale intendiamo entrare in attività. Oltre a questo occorre sempre tenere a mente che aprire una propria attività ha comunque dei rischi rispetto al semplice ruolo di dipendente presso una azienda o un negozio, anche se ovviamente permette maggiori guadagni e soddisfazioni finali.

Come Alimentare i Pac con i Conti Deposito

Il principale svantaggio dei conti deposito, soprattutto nella formula dei conti deposito vincolati, risiede nel fatto che non consentono di crearsi un capitale, ma solamente di gestire delle giacenze o dei surplus di liquidità di cui si è già in possesso.

Questa mancanza costituisce invece il vero punto di forza dei piani di accumulo, che attraverso dei semplici versamenti programmati, permettono l’accantonamento di somme crescenti nel corso del tempo, anche se bisogna accettare di impegnarsi per tempi medio-lunghi. Ciò non toglie che i conti deposito possono essere messi a servizio dei piani di accumulo e viceversa.

Perché dovrebbe convenire usare i conti deposito per alimentare i pac?
Di norma l’alimentazione dei pac avviene tramite rid su conto corrente. Ma i conti correnti non pagano praticamente nulla sulle giacenze, mentre i conti deposito, anche nella modalità di conto “libero”, sì.

In questo modo si possono sfruttare gli interessi che maturano sulle somme parcheggiate sul conto deposito, così da riuscire ad alimentare qualche rata del pac con gli stessi rendimenti derivanti dal conto deposito stesso.

Può essere, di contro, più complicato riuscire invece a determinare i momenti in cui è più vantaggioso alimentare un pac con i soldi ‘accantonati’ in un conto deposito, anche perché di norma si è portati a guardare ai rendimenti con una ottica miope, ovvero lasciando i soldi parcheggiati sul conto deposito quando questo rende di più (che se spesso coincide con delle fasi in cui i fondi di investimento hanno un andamento anche negativo), e comunque evitando i momenti in cui i mercati finanziari non brillano.

Invece bisogna considerare che negli investimenti conviene acquistare sempre a saldi, e ciò corrisponde proprio ai momenti in cui i mercati vanno male, semplicemente perché acquistando a prezzi più bassi il numero di quote è maggiore, così come lo sarà il rendimento nel momento in cui il mercato ritornerà a salire.

Come alimentare i pac con i conti deposito
Ci sono alcuni conti deposito che si sono avvicinati ai conti correnti come operatività soprattutto nella sfera dei pagamenti, ma l’alimentazione di un investimento tramite l’appoggio di una rid è di norma difficoltoso o addirittura impossibile.

Si può risolvere facilmente questo problema facendo dei disinvestimenti programmati che tengano semplicemente conto delle disponibilità per valuta delle somme necessarie su un conto base o una carta conto che non prevede costi di gestione e zero commissioni per rid.

In questo modo sarà anche più semplice quantificare le somme effettivamente investite e gli interessi che verranno via via maturati dalle somme che restano in giacenza.

Come Diventare Web Architect Freelance

L’architetto di rete o web architect è colui il quale ha il compito di coordinare fra loro tutte le figure professionali che sono impiegate in uno spazio web, come il programmatore, il web master e tanti altri. Questo professionista deve riuscire a far dialogare fra loro queste figure e deve garantire la buona riuscita finale del sito. Il web architect è un super visore che deve avere molte conoscenze tecniche di vario tipo.

Tra i compiti principali del web architect freelance c’è quello di occuparsi dell’architettura dello spazio web cioè deve far sì che il sito si apra in maniera efficiente e veloce; inoltre il sito deve essere facilmente visitabile anche da chi non ha un collegamento ADSL.
Dovrà anche verificare con il SEO che lo spazio web sia ben indicizzato e che abbia una buona posizione nei motori di ricerca. Un buon web architect che abbia maturato una buona esperienza può diventare un freelance, lavorando in proprio.
Tra le competenze che deve aver maturato ci sono quelle di marketing, di SEO, di accessibilità ai siti e di web design. Deve riuscire a fare da mediatore fra le diverse figure professionali e in base a questa capacità il prodotto realizzato sarà valido e facilmente fruibili dagli utenti. Per svolgere al meglio le sue funzioni non gli sono richieste obbligatoriamente conoscenze tecnologiche di programmazione ma deve possedere le conoscenze relative alla stickyness del sito, deve saper come ottimizzare i sistemi di navigazione e saper rendere sempre più navigabile il sito.

Si dovrà occupare anche di come strutturare le pagine, di come gestire le parole chiave e di renderlo funzionale. E’ molto importante che il web architect acquisisca pratica nel posizionare le parole chiave nelle posizioni più corrette all’interno delle pagine del sito e si occupi di inserire il sito nei motori di ricerca.
Questo professionista si occupa anche di giudicare quali siano i link da impiegare per lo scambio dei link e quali siano da non considerare.
A conclusione del suo lavoro, un web architect freelance dovrebbe presentare uno spazio web che sia appetibile, facile da visitare, ben indicizzato, veloce e che risponda alle esigenze degli utenti. Lo spazio web deve riuscire a offrire dei prodotti o dei servizi, centrando l’obiettivo per il quale quel sito specifico è nato.

Un web architect freelance, al fine di essere sempre competitivo sul mercato, deve continuamente tenersi aggiornato, frequentare corsi e leggere riviste del settore e libri specialistici. Per svolgere questo lavoro è necessario avere una formazione tecnica, tanta passione e frequentare i numerosi corsi per il conseguimento del titolo. Ovviamente, se il lavoro non è svolto in modo continuativo, basta emettere una ricevuta per prestazione occasionale, ma, chi svolge l’attività in modo professionale dovrà aprire Partita IVA per essere in regola.

Come Aprire una Pizzeria Rossopomodoro in Franchising

Quando si parla di cucina italiana, si pensa immediatamente alla pizza. Nessuno di noi riesce a farne a meno e una delle prime cose che richiedono i turisti quando vengono in Italia è proprio la pizza. Ed è proprio su questo simbolo della gastronomia nazionale che si stanno diffondendo sempre di più le catene di pizzerie, prima fra tutte Rossopomodoro, che consente di gustare tutti i cibi della tradizione, dalla pizza alla pasta.

Il marchio napoletano leader del settore offre la possibilità di aprire una pizzeria in franchising in tutta Italia e anche all’estero. Vediamo insieme quali sono i requisiti.

Rossopomodoro punta molto alla qualità dei propri prodotti e dei servizi offerti, per cui è molto esigente nella selezione dei propri collaboratori.

I requisiti per aprire una pizzeria Rossopomodoro in franchising riguardano soprattutto la disponibilità del capitale, le caratteristiche del locale e la possibilità di seguire corsi di formazione.

Il locale dovrebbe essere situato in una zona visibile del centro abitato o di un centro commerciale, e deve avere una superficie totale di circa 350mq, su uno o più livelli, con almeno due canne fumarie per l’installazione del forno a legna.

L’investimento iniziale si aggira intorno ai 650 euro al mq, ai quali andranno aggiunti circa 600 euro per l’arredamento e anche la quota destinata all’acquisto della disponibilità del locale. Il diritto d’ingresso è pari a 50.000 euro e alla Società spetta anche il 4% delle vendite nette, più l’1% del contributo di comunicazione.

Non è necessario avere particolari esperienze nella ristorazione, ma il futuro direttore, il pizzaiolo, i camerieri e tutto il personale devono essere disponibili a seguire un corso di formazione di 3 mesi.

Il guadagno che si può ricavare dall’apertura di una pizzeria Rossopomodoro può raggiungere anche il 20% del fatturato totale, proprio perché si sceglie di affidarsi ad un marchio conosciuto ed affidabile, per il quale la tradizione gastronomica nazionale e la qualità degli ingredienti vengono al primo posto.