Vendere Servizi e Prodotti di Importo Elevato

Proprio ieri stavo analizzando il possibile modello di business di un venditore online.

Voglio raccontarti un pezzo di ragionamento che ho fatto, perchè penso possa tornarti utile.

Una delle cose che controllo di un modello di business su web è verificare se ci sia un’offerta di importo elevato.

Ecco perchè

se vendi prodotti o servizi dall’importo ridotto hai una certa complessità organizzativa da gestire.

Facciamo un esempio: ti arriva l’ordine per un oggettino elettronico da 20 euro. Devi raccogliere l’ordine, verificare il pagamento, inviare l’ordine al magazzino e far spedire il prodotto.

In più, nel frattempo magari succede che il cliente ti invia un paio di mail per sapere se è tutto a posto Il tutto per soli 20 euro di vendite.

Ipotizza adesso di aver venduto invece un prodotto da 300 euro. Il lavoro che farai è lo stesso (raccogliere l’ordine, verificare il pagamento, far spedire il prodotto e magari rispondere ad un paio di mail)

Ma, nel secondo caso, è più facile che la redditività oraria del lavoro svolto sia stata molto più elevata.

Ipotizza ora di avere prodotti da 500 euro, o anche da 20000

Un business model con transazioni dall’importo elevato spesso porta ad una minore incidenza percentuale dei costi operativi sul fatturato.

Detto in modo semplice, si guadagna di più per ogni ora lavorata.

Come Scrivere Domanda di Lavoro

Una domanda di lavoro, ovviamente, serve per chiedere un impiego o un posto di lavoro. Tra queste, la domanda diretta è certamente la più semplice. Vediamo, in questa breve e semplice guida, come scriverla in modo corretto, senza rischiare inutili ed imbarazzanti errori.

Le regole che devi seguire se intendi scrivere una domanda diretta sono poche e semplici. Inserisci innanzitutto l’indirizzo del destinatario, impostando il tutto come se stessi scrivendo una lettera formale. Fai precedere il nome della ditta cui ti stai riferendo dal termine Spettabile. Inizia a scrivere dando le tue generalità, ed esordendo con la frase
Il sottoscritto.

Fai seguire ad essa il tuo nome, il tuo cognome, il luogo e la data in cui sei nato, il tuo indirizzo di residenza, oltre che il numero di telefono, il codice fiscale ed il titolo di studio conseguito (senza dimenticare di inserire l’anno di conseguimento e possibilmente la valutazione ottenuta). Fai a questo punto la tua domanda, chiedendo, quindi, di essere assunto.

Se desideri puoi indicare anche la mansione che ti piacerebbe svolgere. Per esempio puoi scrivere una frase del tipo “porge rispettosa domanda al fine di essere assunto presso codesta ditta”. Nota che parli in terza persona, in quanto hai esordito con “Il sottoscritto”. Inserisci, quindi, una formula cortese in cui esprimi la tua speranza di essere preso in considerazione e richiamato per un colloquio. Ad esempio scrivi “Fiducioso nel buon accoglimento della presente, resta a disposizione per un eventuale colloquio”.

Termina indicando l’elenco dei documenti che alleghi alla domanda stessa, generalmente si tratta proprio del curriculum. Lascia qualche rigo di spazio, ed inserisci il luogo e la data. Stampa la lettera, giustificandone, naturalmente, il testo, ed apponi quindi la tua firma, scrivendo prima il nome e poi il cognome, in modo chiaro e leggibile.

In questa guida abbiamo fornito alcune indicazioni generiche, per esempi è possibile vedere questo sito sulla lettera di presentazione, su cui sono presenti diversi modelli da utilizzare per specifici tipi di lavoro.

Potenziare una Piccola Azienda con il Marketing Online

Tra le domande che mi arrivano di tanto in tanto, ci sono quelle di chi ha una piccola azienda offline ma si trova in difficoltà.

Per farti un esempio, mi è arrivata una domanda come questa (te la riporto togliendo i riferimenti al tipo di azienda):

ciao, io ho una e in questi periodi sta andando un po male e non so come potrei aumentare il fatturato. Ho provato a fare offerte ma non ha portato nessun incremento. Cosa posso fare?

Domande di questo tipo mi fanno riflettere.

Da un lato, una risposta starebbe nel migliorare l’offerta ed il posizionamento dell’azienda. E migliorare la promozione offline.

Dall’altro lato, a me piace trovare soluzioni facili da implementare e profittevoli. E meglio se utilizzano lonline.

Pensando tra me e me su quale risposta e soluzione si potrebbe dare, mi sono reso conto di una cosa

che una soluzione che usa l’online può agire in due dimensioni:

Prima dimensione: rafforzare il business esistente

Per capirci: se hai un negozio o una piccola attività locale, potresti:
acquisire nuovi clienti posizionandoti bene sui motori per le parole chiave della tua città
gestire la relazione con i contatti e clienti acquisiti facendo email marketing o con il supporto di un blog.

Per alcune aziende attività di questo tipo fanno la differenza e fanno fare il salto di qualità all’azienda. Per altre invece no, soprattutto quando hanno un pubblico che usa poco Internet.

E per questo c’è una

Seconda dimensione: potenziare il modello di business utilizzando il web

Chi ha un’attività offline può utilizzare il web non solo per migliorare il modello di business esistente, ma anche per aggiungere una business unit che si appoggi all’attività esistente e magari sia ancora più profittevole.

Ti faccio un esempio

Se hai i prodotti e le offerte giuste, puoi utilizzare il web per vendere all’ingrosso (ad altri negozi) i tuoi prodotti. A volte basta poco per riqualificare la propria offerta per renderla appetibile ai grandi acquirenti che trovi su Internet.

Se sei un consulente, puoi aggiungere ai tuoi servizi tradizionali una componente di business online.

Se hai un’agenzia immobiliare e ti succede di proporre immobili di prestigio interessanti anche come investimento, potresti proporti via web al mercato estero che cerca investimenti immobiliari in Italia.

Oppure, puoi creare un tuo blog o un portale di acquisizione clienti o contatti per la tua attività e, appena questo sito ti porta più contatti di quanti tu possa gestirne, potresti vendere questa visibilità ad altre aziende che servono il tuo pubblico.

Il trucco sta nel partire dal modello di business esistente per crearne uno nuovo potenziato dal web che sia ancora più profittevole di quello che hai già.

Produttività sul Lavoro e Gestione del Tempo

gni tanto mi arrivano domande su come gestire il proprio tempo. Per questo, ho pensato di raccontarti quali strategie utilizzo per gestire il mio tempo.

Premessa: la maggior parte del mio tempo è dedicata a creare e gestire campagne e strategie di marketing. Una piccola parte è poi dedicata alle incombenze amministrative.
I consigli che trovi di seguito non sarebbero adatti per chi fa il commerciale o per chi segue il servizio clienti.

I principi di base sui quali organizzo il mio tempo sono

Meglio concentrarsi su poche cose fatte bene, che disperderti in mille attività.
Meno significa più. Soprattutto nella gestione del tempo.

C’è chi fa tante cose per il gusto di sentirsi occupato, di sentirsi utile.
A me personalmente non piace avere la sensazione di sentirmi occupato e pieno di cose da fare. Preferisco invece fare poche cose, ma importanti e che possono portare profitto.

Quando ho un’attività da fare, la prima cosa che penso è, oggi mi tocca fare sta roba; ma mi fa davvero guadagnare? come posso fare in modo di non dover farla più? Alla fine, se fai bene i conti, sono poche le attività che vale davvero la pena fare.

Prova a dare un valore al tuo tempo. Ad esempio: 300 euro allora.
E poi valuta: la tale attività che stai facendo, li vale davvero 300 euro allora? se non li vale, vedi come non dover farla più, quella attività.

A volte, per ottimizzare il tuo tempo, ti conviene riflettere anche sul modello di business della tua azienda.

Se ti succede troppo spesso di doverti occupare di attività irrilevanti, come puoi modificare l’organizzazione della tua azienda per poterti invece concentrare su ciò che sai far meglio e ti porta maggior profitto?

Meglio evitare gli impegni pre programmati e poter essere libero di seguire l’attività che più ti sembra redditizia

A me piace potermi alzare la mattina e potermi dedicare alle cose che mi sembrano più utili in quel momento. Viceversa, non mi piace avere il mio tempo cadenzato da continue riunioni o appuntamenti da seguire.

Da anni ho quasi totalmente eliminato dalla mia agenda appuntamenti e riunioni. Per le cose che faccio io (marketing), riunioni ed appuntamenti sono spesso una perdita di tempo.

Una campagna di marketing viene meglio quando è pensata interamente da un solo individuo. Mediare tra mille idee, spunti e pareri di teste differenti quasi sempre diluisce la potenza della campagna.

Preferisci la comunicazione asincrona

Se noti, in questo blog non c’è il mio numero di telefono. E se una persona riesce a trovare il mio numero diretto e mi telefona in ufficio senza essersi preannunciato, quasi sempre mi dimostro poco paziente: perché telefonarmi a casaccio senza preavviso è una violazione del mio tempo.

Ti trovi nella situazione in cui chiunque può telefonarti e farti perdere tempo? probabilmente ti conviene pensare come limitare questo problema.

Infatti, se ti stai concentrando su una cosa, è meglio non avere distrazioni. Il telefono è la distrazione peggiore. Soprattutto quando chi ti chiama ha la convinzione che devi starlo ad ascoltare in quel preciso momento in cui fa comodo a lui.

Invece, preferisci la comunicazione asincrona, dove una persona può comunicarti e tu puoi rispondere quando tu hai tempo, nel momento in cui tu preferisci.

A proposito: se qualcuno ti scrive una email e richiede (gratis) i tuoi consigli e la tua consulenza, non sentirti in obbligo di rispondere. Se io dovessi rispondere a tutte le email di richieste di consigli gratuiti che mi arrivano, non avrei più tempo di dedicarmi ai progetti che contano davvero.

Il gratis, quando c’è, è bene faccia parte di una strategia commerciale più ampia.

Andando nei dettagli, ecco ora come gestisco le mie cose

Lo strumento principale che utilizzo è una lista delle cose da fare e controllare.

Questa lista è divisa in 3 sezioni:
1) attività importanti da fare (TO DO)
2) attività che devono fare gli altri, delle quali devo verificare i risultati (TO WATCH)
3) attività programmate per un periodo futuro (LATER).

Se nella lista delle cose da fare (TO DO) iniziano a comparire troppe cose, allora mi viene il dubbio se sto sbagliando qualcosa.

Dove tengo questa lista? una volta la tenevo su un file txt nel desktop del computer. Poi, usando più computer differenti, ho iniziato ad usare Evernote. Così da avere la stessa lista aggiornata su più computer differenti, consultabile anche con il mio iPhone.

Se anche tu usi più computer differenti, uno strumento online (come Evernote, ma ce ne sono tanti altri) può tornarti utile.

Come Lavorare a Londra

Da circa un decennio ormai, è diventato uso costume spostarsi, non solo dalla propria città, ma anche dalla propria nazione, per cercare prospettive migliori di vita e di lavoro o per provare una nuova esperienza.

Fino ad un paio di anni fa le mete predilette erano l’Inghilterra e L’Irlanda, viste come vere e proprie mecche per tutti i lavoratori europei, grazie alla presenza di molte aziende internazionali agevolate dai bassi regimi fiscali. Ma qualche anno la crisi ha colpito in maniera decisa l’economia europea, soprattutto britannica, costringendo molti lavoratori, anche qualificati, come i manager a fare le valigie e lasciare il paese.

Ora trovare un lavoro qualificato a Londra non è molto semplice. Le migliori opportunità si trovano nella ristorazione e nei lavori manuali (anche molti meno nell’edilizia rispetto a tre o quattro anni fa, quando la buona situazione economica permetteva l’apertura di numerosi cantieri). La cosa migliore da fare è dunque quella di recarsi sul posto, preparare un proprio curriculum in inglese e, oltre che presentarvi di persona al datore di lavoro, impiegate la maggior parte del tempo a girare per le agenzie interinali per lasciare il vostro curriculum e fare colloqui; questo è il metodo più semplice per trovare un lavoro.

Due cose importanti che si devono avere quando si cerca lavoro a Londra (e in Inghilterra in generale): il passaporto (scordatevi la carta d’identità fuori dall’Italia) e un conto in una banca inglese. Per quest’ultima cosa, non ci dovrebbero essere problemi, la burocrazia è molto snella, basta recarsi in un istituto bancario con il passaporto e aprire in breve tempo un conto corrente, necessario per ricevere i pagamenti, a meno che voi non lavoriate in nero e veniate pagati cash; questa opzione, oltre che illegale, è assolutamente sconsigliata perché i controlli sono molti e le conseguenze, sia per il datore che per il lavoratore, molto serie.