Revocare il mandato conferito a un avvocato è un diritto inalienabile del cliente, che può esercitarlo in qualunque momento e senza l’obbligo di fornire spiegazioni o di rispettare periodi di preavviso. Tuttavia, vale sempre la pena comunicare le ragioni che hanno spinto a questa scelta attraverso una lettera formale di revoca, in modo da evitare malintesi, contenere i costi delle prestazioni già rese e agevolare la transizione al nuovo professionista. La presente guida illustra in che modo procedere correttamente, a quali regole attenersi e quali adempimenti spettino tanto al vecchio avvocato quanto al cliente.
Il diritto alla revoca del mandato
La normativa deontologica e i principi generali del rapporto di avvocato e cliente riconoscono al cliente la facoltà di sciogliere il rapporto professionale in qualsiasi fase del procedimento. Non esistono vincoli temporali, non è previsto un preavviso obbligatorio né la necessità di addurre motivazioni formali. Nonostante ciò, rimane a carico del cliente l’onere di corrispondere al professionista il compenso per le attività effettivamente svolte fino alla data di ricezione della revoca. L’iniziativa va manifestata in forma scritta, preferibilmente a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento o PEC, per assicurarsi una prova certa della comunicazione.
Come valutare un cambio di avvocato
Quando viene meno la fiducia nel legale incaricato — sia per divergenze sulla strategia difensiva, sia per scarsa comunicazione — è opportuno non affrettare decisioni dettate dall’ansia processuale. Un secondo parere consente spesso di chiarire le opzioni possibili e di confermare o rivedere il proprio orientamento. Fissare un incontro con un nuovo avvocato, illustrare lo stato del procedimento e comprendere le possibili alternative aiuta a prendere una scelta più consapevole. Si tratta di tutelare al meglio i propri interessi, evitando che l’incertezza si traduca in ritardi o in costi aggiuntivi.
Motivazioni ricorrenti per la revoca
Alla base di molte revoche di mandato vi sono motivi facilmente comprensibili: il cliente può non condividere la linea strategica adottata, avvertire un calo di attenzione o di tempestività nelle comunicazioni, o semplicemente sentire che il rapporto umano non è più all’altezza delle esigenze. L’assenza di aggiornamenti puntuali sull’evoluzione della causa, ritardi nelle risposte a dubbi o richieste di chiarimento e l’impressione che il difensore non stia perseguendo con vigore gli obiettivi concordati spingono spesso il cliente a rivolgersi altrove.
Procedura per revocare il mandato
La revoca si perfeziona con una lettera indirizzata al professionista, nella quale si dichiara espressamente di “revocare il mandato conferito in data … relativo al procedimento n. … avanti al Tribunale di …”. È consigliabile allegare copia della procura, indicare il nuovo difensore eventualmente nominato e richiedere la consegna immediata di tutta la documentazione in possesso dell’avvocato revocato. Per esempio è possibile vedere questo modello mandato revoca avvocato su Formulari.net. La data di ricezione della comunicazione produce effetti immediati: da quel momento il professionista non è più autorizzato ad agire in nome e per conto del cliente.
Obblighi dell’avvocato revocato
Una volta ricevuta la revoca, l’avvocato deve restituire senza indugio ogni atto, documento o preventiva copia riferibile alla pratica, senza porre condizioni di pagamento per la riconsegna. In caso di trattativa sulla parcella, trattenere i documenti fino al saldo costituisce illecito deontologico. Inoltre, è tenuto a fornire una relazione sintetica sullo stato del procedimento, con l’indicazione del giudice competente, del numero di ruolo, della prossima udienza e delle attività svolte fino alla revoca, così da permettere al nuovo difensore di riprendere immediatamente il lavoro senza perdite di tempo.
Gli adempimenti a carico del cliente
Dopo aver notificato la revoca, il cliente è chiamato a onorare gli onorari maturati fino a quel momento, indipendentemente dal proseguimento con un altro avvocato. Se sorgono contestazioni sugli importi richiesti, sarà necessario avviare un separato procedimento arbitrale o giudiziale per la liquidazione della parcella. Nel frattempo, è buona prassi incaricare il nuovo legale di dialogare con il precedente per trovare un’intesa sul conguaglio delle spettanze, evitando così l’inutile accumulo di costi di entrambe le difese.
Conclusioni
Revocare il mandato a un avvocato non richiede complessità formali, ma va gestito con chiarezza e tempestività per tutelare al meglio i propri diritti. Redigere una lettera di revoca dettagliata, comunicare senza indugi la decisione e prendersi carico degli oneri economici maturati crea un passaggio lineare verso il nuovo incarico professionale. In questo modo si minimizzano i rischi di sospensione della difesa e si assicura continuità nell’assistenza legale, garantendo al nuovo avvocato di operare fin da subito con tutti gli elementi necessari.